Presentazione
“Per mezza Toscana si spazia un fiumicel che nasce in Falterona e cento miglia di corso nol sazia...”
Così Dante Alighieri descriveva l’Arno nel XIV Canto del Purgatorio. Siamo in Casentino nel territorio del Comune di Pratovecchio Stia. Qui nasce l’Arno che, a pochi chilometri dalle sorgenti sul monte Falterona, si presenta ancora come un piccolo corso d’acqua con acque cristalline e incontaminate, cascate e correnti, da sempre regno della regina dei torrenti: la trota. Un contesto storico e ambientale unico, alle porte del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi dove è stata istituita la zona di pesca a regolamento specifico “Capodarno”, nata dal progetto Vivere il Fiume presentato dal Comune di Pratovecchio Stia e finanziato dalla Regione Toscana con il Bando per la Promozione dei Contratti di Fiume.
Sotto i castelli di Porciano e Romena, che nel Medioevo presidiavano l’alta valle dell’Arno, sarà possibile praticare la pesca alla trota nel rispetto di specifiche regole finalizzate alla promozione dei valori della pesca e alla salvaguardia del patrimonio ittico presente nel fiume Arno e nel torrente Staggia.
La zona di pesca interessa il fiume Arno per circa 5 km tra Pratovecchio e Stia, con due distinti tratti. Il primo, a valle, aperto a tutte le tecniche, il secondo, a monte, riservato alle tecniche con esche artificiali e rilascio obbligatorio del pescato (no kill).
Nel torrente Staggia, all’interno del centro abitato di Stia, è invece istituita una zona di protezione destinata alla salvaguardia e alla riproduzione della fauna ittica. Al fine di limitare la pressione alieutica e favorire una pesca sostenibile è stato istituto il numero chiuso, con 18 pescatori al giorno suddivisi in due turni, mattutino e pomeridiano.
L’avvio della pesca è frutto di un lungo percorso portato avanti dai vari partner del progetto, in particolare dal Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno e dall’Asd Pescatori Casentinesi, con interventi di bonifica e pulizia del fiume, ripopolamenti, formazione di guardie ittiche volontarie e attività di educazione ambientale con gli alunni della scuola primaria “Paolo Uccello”.
E proprio i ragazzi sono la più grande scommessa del progetto. Per loro in programma varie iniziative di avvicinamento alla pesca e la possibilità ogni giorno per 4 minori di 14 anni, accompagnati da un maggiorenne, di accedere gratuitamente alla zona no kill.
Così il Sindaco di Pratovecchio Stia Nicolò Caleri: “Saluto con grande soddisfazione l’avvio di questo progetto finanziato dalla Regione nell’ambito della promozione dei contratti di fiume. Il contratto di fiume è uno strumento che si pone l’obiettivo di individuare soluzioni efficaci per la riqualificazione dei bacini fluviali, promuovendo progettualità territoriali che, oltre al ruolo guida dei Comuni, prevedano anche il coinvolgimento delle comunità e dell’associazionismo locale, in un’ottica di partecipazione attiva. Un progetto meritevole che, insieme agli altri attivati in Toscana, è stato presentato il 5 febbraio 2018 nell’Aula dei gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati, in occasione della Prima Conferenza dell’Osservatorio Nazionale dei Contratti di Fiume. L’attività della pesca rappresenta una bella occasione non solo per praticare sport, ma soprattutto per apprezzare e tutelare il nostro ambiente in piena sinergia con altre progettualità realizzate dalla Regione Toscana e dalla nostra Amministrazione, quali la Ciclopista dell’Arno e il recupero del Lungarno delle Monache a Pratovecchio. Come tutti gli sport outdoor anche la pesca può rappresentare un elemento di forte attrattività turistica e quindi un volano di sviluppo economico per un territorio montano come il nostro. Ringrazio la Regione Toscana e tutti i partner coinvolti quali il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, il Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno, l’Associazione Pescatori Casentinesi, la FIPSAS di Arezzo, la Troticoltura Puccini e l’Antica Troticoltura Molin di Bucchio”.
LE FASI DEL PROGETTO
1.EDUCAZIONE AMBIENTALE
2018. Realizzazione del progetto didattico Il torrente e la pesca sostenibile nell'alto bacino dell'Arno”, curato dall’Associazione Pescatori Casentinesi e dalla Cooperativa In Quiete in collaborazione con il personale docente. Il progetto, composto da due moduli (“conosciamo il torrente” con educazione ambientale in classe e visita all’impianto di acquacoltura di Molin di Bucchio) ha interessato le classi IV e V della scuola primaria Paolo Uccello, entrando nel Piano dell’offerta formativa (POF) dell’Istituto Comprensivo “Alto Casentino”.
2.INTERVENTI DI MANUTENZIONE DEL FIUME
Dal 2018 ad oggi. Esecuzione da parte del Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno di vari interventi di manutenzione che hanno garantito, oltre ad un miglioramento della sicurezza idraulica, una maggiore accessibilità e fruibilità del fiume. Gli interventi hanno interessato complessivamente due tratti della ZRS: il primo sul fiume Arno (dalla confluenza del Fiumicello nell’Arno al Ponte delle Molina) e il torrente Staggia (dall’abitato di Stia alla loc. Papiano Calcinaia).
3.CREAZIONE DI UN COORDINAMENTO DI VIGILANZA
2019. Organizzazione presso le Officine Capodarno di un corso per guardia ittica volontaria, promosso dal Comune di Pratovecchio Stia, dalla FIPSAS sezione di Arezzo e dall’ASD Pescatori Casentinesi, con incontri formativi su normativa regionale della pesca, ittiologia e pronto soccorso. Sei partecipanti hanno superato l’esame finale, ottenendo il decreto di guardia giurata ittica.
4.PROGETTAZIONE E STUDIO DELLA PROPOSTA DI REGOLAMENTO
2018-2019. Creazione di un gruppo di lavoro costituito da personale del Comune e da volontari dell’ASD Pescatori Casentinesi per elaborare una proposta di regolamento e gestione presentata alla Regione Toscana il 05/07/2019.
INTERVENTI DI BONIFICA AMBIENTALE
2019-2020. Decine di pescatori e di volontari delle associazioni Civitas e Pratoveteri hanno realizzato la più grande iniziativa di pulizia ambientale mai fatta in Casentino. Nel tratto interessato sono stati raccolti e smaltiti quintali di rifiuti di ogni tipo e segnalati a vari scarichi che confluivano direttamente in Arno, molti dei quali sono stati chiusi.